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venerdì 12 aprile 2013
Strada
Gino Strada è un uomo come dovrebbero essercene di più. Se così fosse probabilmente il mondo sarebbe un posto migliore.
Personalmente nel corso della vita spero di poter fare almeno la decima parte di quello che Strada ha già fatto per gli altri.
Ma proporlo come Presidente della Repubblica mi sembra una proposta assolutamente stupida.
Il Quirinale deve rappresentare l’unità nazionale, deve esser ecumenico ed istituzionale. Deve cioè essere quella figura in cui ogni italiano (o perlomeno una larghissima maggioranza), indipendentemente dalla propria fede politica, possa riporre quel minimo di fiducia necessaria alla convivenza civile dei cittadini.
Gino Strada con la sua magnifica radicalità espressa attraverso la sua instancabile azione non risponde al profilo appena tracciato.
C’è chi si distingue da lui e cova uno stupido risentimento solo perché lo individua come di sinistra, riuscendo anche a negare ciò che è innegabile: Gino Strada è un grande medico che ha creato un’organizzazione in grado alleviare le sofferenze degli ultimi anche quando questi sono rimasti soli.
Diverso è il pensiero di chi (e io sono tra questi), pur riconoscendogli i meriti conquistati sul campo, non sempre ha condiviso le sue dichiarazioni.
Ma non sono queste le perplessità principali alla proposta di Strada come Presidente della Repubblica.
Il vero problema riguarda l’idea che sia sufficiente venga eletta una persona onesta ed ogni problema sia risolto. A prescindere dalle competenze personali. Purtroppo non è così.
Per svolgere un ruolo essenziale come il Capo dello Stato è necessario anche una grande abilità politica. L’abilità politica non si riferisce a oscuri accordi di palazzo per la tutela di qualche interesse forte, ma all’Arte di governare la società.
Questo è il mestiere dei politici e questo si deve richiedere loro di fare. Abbiamo bisogno di politici che non siano ladri e incapaci, non di onesti dilettanti che si sostituiscano ai politici stessi.
Purtroppo non è sufficiente mettere un eroe a Presidente della Repubblica per risolvere ogni problema di noi cittadini. Come non basta mettere un tecnico come Primo Ministro per avere un ottimo governo.
Quello che serve per prima cosa è che ognuno cambi sé stesso e i propri comportamenti prima di pretendere che cambi il mondo. E’ necessario che l’indulgenza con cui ci autoassolviamo dalle nostre mancanze civiche (dal non pagare il biglietto fino all’evasione fiscale, dal passare con il rosso al rubare lo stipendio) scompaia.
In questo Paese c’è davvero bisogno di una rivoluzione. Ma la vera rivoluzione per l’Italia sarebbe che ognuno facesse il proprio lavoro, e lo facesse onestamente e al massimo delle proprie possibilità.
Giorgio Maran
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