domenica 17 novembre 2013

Risultati della convenzione nazionale circolo Daverio

Risultati convenzione nazionale circolo di Daverio: Cuperlo: 15; Renzi: 9; Civati: 4; Pittella: 0. + 1 scheda bianca.

sabato 26 ottobre 2013

27/10/13 Congresso PD Daverio

Circolo di DAVERIO (Crosio della Valle - Daverio - Galliate Lombardo Bodio Lomnago – Cazzago Brabbia - Inarzo) Alle / agli Iscritte / i ELEZIONI DELL’ASSEMBLEA PROVINCIALE, DEL SEGRETARIO PROVINCIALE, DEI COORDINAMENTI E DEI SEGRETARI DI CIRCOLO P.D. Convocazione degli iscritti (art.. 6 Regolamento Congressuale) Domenica 27/10/2013 dalle ore 9 alle ore 19, presso la sede del Circolo PD, in Galliate Lombardo, via IV novembre Si potrà votare per i Congressi di Circolo e Provinciale. CHI POTRA’ VOTARE [articolo 3 Regolamento Congressuale - Elettorato attivo e passivo) Avranno diritto di voto tutti gli iscritti 2013, gli iscritti 2012 che rinnoveranno la tessera entro il momento del voto, i nuovi iscritti registrati nell’Anagrafe dopo il 27/10/2013, .. Il segretario uscente Devis Tonetto

giovedì 3 ottobre 2013

Solidali con la senatrice Paola De Pin

Risposta della senatrice De Pin al messaggio di solidarietà inviato dal segretario del PD circolo di Daverio. Gentile Devis, La ringrazio per le sue parole di stima e solidarietà. Un cordiale saluto, Paola De Pin Inviato da iPad > Il giorno 02/ott/2013, alle ore 20:43, Devis Tonetto ha scritto: > > Buonasera, > ho saputo dell'episodio increscioso accaduto oggi a Palazzo Madama da parte di persone incivili e vigliacche non degne del ruolo che milioni di cittadini hanno a loro affidato. > > Sono segretario di un circolo PD della provincia di Varese, culla della lega sin dagli albori. Fare politica in questo territorio è difficile per un democratico di trent'anni. > Trovo doveroso portarle la mia solidarietà personale innanzitutto, ma anche quella del mio circolo. Un po' di democrazia in più non farebbe male ai partiti, anche se a volte fare scegliere a pochi predestinati è più semplice e snello. > > Le chiedo semplicemente di continuare così, di fare politica seguendo le sue convinzioni e tenendo fede a valori ben saldi che dovrebbero essere condivisi da tutte le forze democratiche, specie in momenti di crisi. > > Un grosso in bocca al lupo > Devis Tonetto

martedì 1 ottobre 2013

Aumento IVA grazie a PDL e Lega.

Aumento IVA al 21% il 16/11/2011: Art. 2 c. 2 bis/ 2 quater d.L. 13/8/2011 coversione il 14/9/2011 nr 148. Aumento IVA al 22% del 1/10/2013: Art 40 c. 1 ter D.L 6/7/2011 nr 98. Il Governo Berlusconi IV è caduto il 16/11/2011, pertanto entrambi gli aumenti portano la firma dell'esecutivo di PDL e lega.

lunedì 10 giugno 2013

Cappotto del centrosinistra

A Roma il nuovo sindaco è Ignazio Marino con il 69,23%. Oltre alla capitale, il Pd fa cappotto in tutti i capoluoghi di provincia: 11 a zero. Perfino a Treviso è sconfitto dallo sfidante del centro sinistra Giovanni Manildo il sindaco "sceriffo" Giancarlo Gentilini . Stesso risultato a Barletta con Pasquale Cascella, Anche a Siena vince Bruno Valentini, sostenuto da Pd, liste civiche e Sel. Viene incoronato sindaco Simone Uggetti a Lodi, mentre a Brescia è premiato Emilio Del Bono. A Imperia il candidato del Pd, Carlo Capacci raggiunge oltre il 75% delle preferenze. In Sardegna ad Iglesias il Pd vince con Emilio Agostino Garizazzo. Anche ad Avellinoil candidato del Pd Paolo Foti conquista il podio e a Viterbo il candidato del centrosinistra, Leonardo Michelini strappa il comune al sindaco uscente Giulio Marini.
 Nelle Marche ad Ancona Valeria stravince Mancinelli del centrosinistra. A Fiumicino viene incoronato sindaco Esterino Montino con il 51,84%. Mauro Gonnelli ha ottenuto, infatti, il 48,16%. Siamo sicuri che il centrosinistra ed il PD siano davvero in crisi? Magari chi lo diceva è conciato un po' peggio...

martedì 4 giugno 2013

Inaugurazione sezione di Galliate 23/6/13

Domenica, 23 giugno alle ore 11.00 ci sarà l'inaugurazione della sezione del circolo PD di Daverio presso i locali della coop. Mantecostone di Galliate Lombardo, numero civico in via IV novembre 38, ingresso è situato in via Fiume. In questo periodo vituperato per il nostro PD abbiamo deciso di aprire una sezione, così di cercare nel nostro piccolo di fare qualcosa di utile alla causa. Vi aspettiamo numerosi, seguirà un'abbondante rinfresco offerto a tutti i presenti e sarà possibile rinnovare la tessera PD 2013.

martedì 28 maggio 2013

Le elezioni hanno dimostrato che il PD non è morto

Come tutti sappiamo, si sono svolte in 16 comuni capoluoghi di provincia le elezioni amministrative. Da notare l'elevato astensionismo ed il flop dei grillini, che facendo la media perdono oltre il 60% dei consensi rispetto alle elezioni politiche. Con i se e con i ma è tutto facile, ma a mio avviso il movimento di Grillo e Casaleggio risente molto della mancanza di proposte dall'insediamento in Parlamento ad oggi, della mancanza di democrazia interna e delle polemiche sul presunto rifiuto dei soldi pubblici a beneficio di fondi di dubbia o segreta provenienza. Fa stupire il cappotto del centrosinistra, che si dimostra molto competitivo e smentisce le critiche interne di coloro che lo vedevano come vecchio e finito. Su 16 comuni capoluogo il centrosinistra ha vinto al primo turno a: -Massa, sindaco Volpi di centrosinistra con il 53,47%; -Sondrio, sindaco Molteni di centrosinistra con il 53,68%; -Pisa, sindaco Filippeschi del Pd con il 53,54%; -Isernia, sindaco Brasiello di centrosinistra con il 50,54%; -Vicenza, sindaco Variati del Pd con il 53,57%. In tutti gli altri 11 comuni che andranno al ballottaggio è comunque in vantaggio un sindaco di centrosinistra, in alcune realtà anche clamorosamente, come a Treviso, un esempio su tutti. A Roma il sindaco uscente Alemanno non va oltre il 30,27% mentre lo sfavorito sfidante Ignazio Marino del PD ha un ottimo 42,60%. Nei comuni che andranno al ballottaggio i giochi sono ancora aperti, lo premetto. Ma numeri alla mano coloro che davano il PD per per morto hanno sbagliato pronostico e dovranno rivedere i loro calcoli che si sono rivelati errati. Devis Tonetto

martedì 30 aprile 2013

Et voila

Et voila. Finalmente dopo più di sessanta giorni abbiamo un governo. Purtroppo non è quello che avevamo sperato. Certo Letta è competente, preparato e ancora giovane. Avrebbe potuto essere un ottimo premier, ma le condizioni in cui ha ottenuto l'incarico mi fanno temere che non sarà così. Ma prima vorrei tentare di capire cosa è successo all'interno del PD in questi drammatici giorni. Bersani ha spiegato più e più volte le ragioni del no al governo con il PDL, ragioni che possono essere sintetizzate con il fatto che il governo del cambiamento con la destra sarebbe stato impossibile e che all'Italia serviva assolutamente proprio un governo del cambiamento. E null'altro. Poi alla vigilia dell'elezione del PdR dice:"La priorità è l'unità del partito". Sicuramente importante ma non certo il primo tema sul tavolo al momento. Deve esserci sfuggito qualcosa, ma cosa? Il partito era spaccato. Non si creda si sia spaccato sui nomi di Marini e Prodi. Il PD si è spaccato sul governo del cambiamento. È nata la paura che ci si stesse spostando troppo a sinistra (complice anche la paventata confluenza di SEL), una parte del partito ha avuto paura e allora prima si è impuntata e poi ribellata. È qui l'errore di Bersani. Non ha avuto la forza e il coraggio di certificare pubblicamente l'implosione del PD e proporre un candidato (come Rodota prima che diventasse il portacolori grillino) che sì non sarebbe passato, ma perlomeno davanti all'opinione pubblica ci avrebbe tutelato. Insomma un candidato identitario. Così ne saremmo usciti magari spaccati ma con le ossa meno rotte di ora. Con la scelta di Marini l'ex Segretario ha provato a mantenere una parvenza d'unità che, pur mettendo in conto alcune defezioni interne, l'ampia condivisione con il PDL avrebbe garantito. Le defezioni son state molte di più e come sia finita si sa. Infine Prodi è stata la certificazione della frattura del nostro partito. La partita che si stava giocando non era più sul nome del PdR ma sulla natura stessa del PD. Ora siamo esattamente dove qualcuno di noi voleva arrivare. Ecco allora che si apre il tema che dovrà diventare fondamentale al congresso. Chi siamo e soprattutto, chi vogliamo essere? La vocazione maggioritaria, la grande forza riformista che unendo le due grandi anime della sinistra italiana (quella della sinistra DC e quella del PCI berlingueriano) si propone come soggetto alternativo alla destra, il sogno di un partito plurale ma disciplinato, l'ambizione non solo di vincere ma di segnare attraverso l'azione di governo una svolta nel Paese, sono scomparse? Il nostro futuro sarà fatto di alleanze con il centro di monti (il vero centro-destra italiano) e con la destra populista di Berlusconi e simili? Il futuro sarà la riproposizione in salsa italica del New Labour e il conseguente rinnegamento di alcuni dei valori che sento miei e che pensavo fossero tra le fondamenta del partito a cui appartengo? Il futuro sarà un partito di centro che mira ad ottenere il consenso in un Paese storicamente poco incline al riformismo? Insomma il futuro sarà ancora il PD in cui ho creduto e a cui mi sono iscritto o saremo qualcos'altro? E cosa? Giorgio Maran

venerdì 12 aprile 2013

Strada

Gino Strada è un uomo come dovrebbero essercene di più. Se così fosse probabilmente il mondo sarebbe un posto migliore. Personalmente nel corso della vita spero di poter fare almeno la decima parte di quello che Strada ha già fatto per gli altri. Ma proporlo come Presidente della Repubblica mi sembra una proposta assolutamente stupida. Il Quirinale deve rappresentare l’unità nazionale, deve esser ecumenico ed istituzionale. Deve cioè essere quella figura in cui ogni italiano (o perlomeno una larghissima maggioranza), indipendentemente dalla propria fede politica, possa riporre quel minimo di fiducia necessaria alla convivenza civile dei cittadini. Gino Strada con la sua magnifica radicalità espressa attraverso la sua instancabile azione non risponde al profilo appena tracciato. C’è chi si distingue da lui e cova uno stupido risentimento solo perché lo individua come di sinistra, riuscendo anche a negare ciò che è innegabile: Gino Strada è un grande medico che ha creato un’organizzazione in grado alleviare le sofferenze degli ultimi anche quando questi sono rimasti soli. Diverso è il pensiero di chi (e io sono tra questi), pur riconoscendogli i meriti conquistati sul campo, non sempre ha condiviso le sue dichiarazioni. Ma non sono queste le perplessità principali alla proposta di Strada come Presidente della Repubblica. Il vero problema riguarda l’idea che sia sufficiente venga eletta una persona onesta ed ogni problema sia risolto. A prescindere dalle competenze personali. Purtroppo non è così. Per svolgere un ruolo essenziale come il Capo dello Stato è necessario anche una grande abilità politica. L’abilità politica non si riferisce a oscuri accordi di palazzo per la tutela di qualche interesse forte, ma all’Arte di governare la società. Questo è il mestiere dei politici e questo si deve richiedere loro di fare. Abbiamo bisogno di politici che non siano ladri e incapaci, non di onesti dilettanti che si sostituiscano ai politici stessi. Purtroppo non è sufficiente mettere un eroe a Presidente della Repubblica per risolvere ogni problema di noi cittadini. Come non basta mettere un tecnico come Primo Ministro per avere un ottimo governo. Quello che serve per prima cosa è che ognuno cambi sé stesso e i propri comportamenti prima di pretendere che cambi il mondo. E’ necessario che l’indulgenza con cui ci autoassolviamo dalle nostre mancanze civiche (dal non pagare il biglietto fino all’evasione fiscale, dal passare con il rosso al rubare lo stipendio) scompaia. In questo Paese c’è davvero bisogno di una rivoluzione. Ma la vera rivoluzione per l’Italia sarebbe che ognuno facesse il proprio lavoro, e lo facesse onestamente e al massimo delle proprie possibilità. Giorgio Maran

mercoledì 6 marzo 2013

Opportunismo politico di Grillo

Dopo il buon risultato del Movimento a 5 stelle, Grillo ha dimostrato di pensare agli interessi politici ed elettorali del suo movimento e non a quelli del Paese. Ha detto di non voler dare la fiducia ad un Governo costituito dalla forza che ha vinto le elezioni (PD) votando di volta in volta sui singoli provvedimenti come stanno facendo in Sicilia, dove però (non me ne voglia l'ex comico) non è previsto il voto di fiducia per l'insediamento dell'esecutivo. Questo nemmeno se questo Governo si impegnasse di attuare otto punti cari ai grillini. Per la serie non sono importanti i punti ma chi li propone. Dopo aversi levato il cappello per Napolitano ha detto di no pure ad un Governo di tecnici. Sembra evidente che la sua strategia sia quella di obbligare PD e PDL ad un tavolo di dialogo, così da poter gridare all'inciucio e sperare in più ampio consenso nella prossima tornata elettorale. Penso che chi vuole il cambiamento si debba assumere anche la responsabilità di cambiare e pensare al bene del Paese, prima che ad interessi elettorali. Non credo che l'Italia si possa permettere il lusso dell'ingovernabilità. Si è tanto paventata la riduzione dei costi della politica. Quanto ci costerebbero nuove elezioni? Centinaia di migliaia di euro. Inutile predicar bene e razzolar male, iniziamo dalle piccole cose. La situazione politica è in costante mutamento, chi vivrà vedrà.

lunedì 7 gennaio 2013

Era tutto un gioco

Vi ricordate la lega delle scope? Quella che voleva fare pulizia? Vi ricordate gli attacchi al cerchio magico, colpevoli di voler l'inciucio con "Roma ladrona"? Vi ricordate le minacce di Maroni di non presentarsi alle politiche perchè Roma non aveva importanza e veniva "prima il nord"? Vi ricordate cari lettori i proclami secondo i quali la lega non si sarebbe mai alleata con chi ha appoggiato questo Governo delle tasse e dei banchieri? Vi ricordate quando la lega ha fatto cadere la giunta Formigoni per i fatti disdicevoli legati ai presunti legami con la n'drangheta? Vi ricordate quando il segretario della lega ha messo il diktat a Berlusconi perchè poco affidabile? Era tutto un gioco. Stavate scherzando? Ricordatevi che gli elettori non sono degli stupidi e non gradiscono le prese per i fondelli.